Ricercatori della Miami University hanno valutato l’impatto della terapia HAART ( highly active antiretroviral therapy ) con o senza inibitori della proteasi sul rischio di sindrome metabolica X e di malattia coronarica.
L’analisi è stata compiuta confrontando 82 soggetti HIV+, senza infezione da HCV, trattati con un regime stabilizzato per 6 mesi o più, con 82 soggetti sieronegativi.
Nel gruppo dei pazienti positivi per il virus dell’immunodeficienza umano ( HIV ), l’esposizione agli inibitori della proteasi è risultata associata ad un maggior stress ossidativo, a più alti valori di trigliceridemia e di lipidemia rispetto ai soggetti non esposti a questi farmaci.
I pazienti esposti agli inibitori della proteasi hanno presentato un rischio di infarto miocardico più elevato, fino al 56%, rispetto ai pazienti non esposti, e fino al 129% rispetto ai controlli.
Il trattamento con inibitori della proteasi può esacerbare lo stress ossidativo e l’ipertrigliceridemia, aumentando in tal modo il rischio di malattia coronarica. ( Xagena2004 )
Hurwitz BE et al, Cardiovasc Toxicol 2004; 4: 303-316
Inf2004 Cardio2004